19 (62) - La scelta

Una mamma e suo figlio, Danny, stanno viaggiando su una statale di notte. Piove a dirotto. Un fantasma si frappone, spaventa lei e provoca il ribaltamento dell'auto. Lei è illesa ma il figlio è gravemente ferito. Interviene Stephen, che ha percepito la presenza spettrale, scaccia temporaneamente lo spirito e visita il bambino: emorragia cerebrale. E' necessario operare entro pochi minuti per salvarlo. Come rivela di esser stato un dottore, la donna ovviamente lo prega di intervenire, ma lui non può farlo, non può più operare.
Non può nemmeno cercare un chirurgo in tempo, quindi resta una sola possibilità. Uscendo dal corpo in forma astrale si reca da Channok, custode degli incantesimi proibiti. All'interno del Libro delle Probabilità c'è l'Invocazione di Uthurvan che concede la guarigione divina che serve alle mani di Strange per tornare operative.
E' però estremamente rischioso, lo avverte Channok, perché ci sta che funzioni, come anche che il suo legame con la magia venga reciso o che succeda qualcosa di terribile.
Ma Strange, anche se sa di dover proteggere miliardi di persone, come Stregone Supremo, sa anche di aver fatto, molto prima, il Giuramento di Ippocrate. Non può lasciar morire il bambino.
Quando torna nel mondo reale pronuncia l'incantesimo: le sue mani si sgretolano e il panico lo assale, ma un attimo dopo si rigenerano e sono sane e perfette. Adesso, con attrezzi evocati, può operare. Incantesimo di sterilizzazione, uno di anestesia e l'Occhio di Agamotto per vedere ai raggi X.
Proprio quando serve il massimo di concentrazione però lo spirito torna. Rivela di essere morto in un incidente proprio in quel tratto e il suo scopo, spiega, è di terrorizzare gli automobilisti. Quindi chiede alla madre del bambino di prendere l'Occhio di Agamotto e puntarlo contro lo spirito: la sua luce è rivelatrice, lo spirito percepisce di colpo il dolore di tutte le sue vittime, comprende il male che ha fatto e quindi svanisce.
Intanto l'operazione è conclusa e Strange è pronto a tornare in campo anche come chirurgo.